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Apinsieme Rivista Nazionale di Apicoltura.
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Il sommario del numero
È imperativo che qualsivoglia associazione, per stare al passo con i tempi ed essere rappresentativa di bisogni e domande, debba modificare il proprio approccio con gli associati. È chiaro che a noi interessa assai di più prendere in esame la struttura associativa che si è data il settore apistico, più a livello nazionale che locale. Come è andata sino a ora? Non credo che si debba essere molto soddisfatti, soprattutto perché a dettare l’iter non sono stati intenti comuni, ma un procedere in ordine sparso che dall’esterno può apparire inconcludente
Forte della lunga esperienza di apicoltore, Marco Mantovani, nel suo libro “Apicoltura Biologica”, Editore Terra Nuova, propone un metodo molto innovativo di fare apicoltura basato sull’adozione di arnie di facile costruzione e di ancora più semplice gestione. Un’apicoltura «estensiva» che, a differenza di quella convenzionale intensiva, secondo l’autore, riduce al minimo lo stress a carico delle api, limitando allo stretto necessario gli interventi sulle arnie. È un’apicoltura a basso costo perché può essere praticata con arnie autocostruite realizzate con legname riciclato (come quello ricavato da pallet), ed ecologica perché non ricorre all’impiego di farmaci di sintesi nella cura delle malattie e rispetta le esigenze etologiche delle api. Si può essere o non essere d’accordo, e al di là di tutto si tratta di una visione che rappresenta uno strumento di riflessione
Il corriere.it lo scorso 19 marzo 2018 ha “sparato” questo titolo: “Spagna, usa le api per l’agopuntura: donna muore per shock anafilattico”. Come si può ben immaginare il fatto ha destato non poco panico fra i lettori. La cosa non finisce qui. La notizia è, poi, ripresa anche da Wired.it, spargendo ulteriori allarmi. Vero o leggenda metropolitana? «Peccato che si tratti di una notizia del 2015, senza che sia precisato nell’articolo, rilanciata non si sa per quali ragioni» afferma l’Associazione Italiana di Apiterapia, che ci invia le sue considerazioni. Per dovere di cronaca pubblichiamo. Per fare chiarezza sulla vicenda ci sembra corretto richiedere a corriere.it tutti i chiarimenti del caso
L’abbiamo più volte ricordato, ma si tende a dimenticarlo. Che cosa? Che a differenza di una stalla dove con un’alimentazione appropriata è possibile produrre latte tutto l’anno, in apicoltura le cose procedono in modo completamente diverso. L’apicoltura si sviluppa e ha le sue fasi in funzione delle stagioni e con una influenza sempre maggiore per effetto delle monoculture, cui sommare i trattamenti chimici e sempre meno concimi naturali. Cerchiamo di capire come procedere
Io non posso dire come andrà il raccolto quest’anno, perché sto scrivendo circa un mese prima della fioritura, ma in cuor mio mi auguro che quest’annata apistica ci faccia dimenticare quelle trascorse. L’apicoltura, le api e l’apicoltore hanno bisogno che cambi il vento
La Chemicals Laif S.p.A. si propone come soggetto di riferimento del settore che cerca di fornire strumenti per gli apicoltori che siano: utili, in quanto sviluppati in base a esigenze suggerite dalla base di apicoltori e soprattutto trasparenti in quanto rispettosi della legislazione vigente e sempre sostenuti da prove di campo realizzate da ricercatori ed apicoltori professionisti. Non basati solo su “trovate commerciali”
Da un’approfondita ricerca di Matteo A. Lucchetti e colleghi (2018) emergono, per la prima volta, nuovi elementi sul ruolo delle nutrici di Apis mellifera nel proteggere le larve dalle tossine presenti nei pollini. Come? Si è appurato che l’alimento gelatina larvale rappresenta uno schermo protettivo per le larve rispetto agli effetti tossici dei PA (alcaloidi pirrolizidinici), presenti nei pollini, a differenza di quanto avviene nelle api solitarie, che non hanno questi meccanismi di difesa verso i metaboliti secondari presenti nelle specie vegetali
Il sistema StopVelutina è al secondo anno di attività e, come nel primo, si è mostrato estremamente efficace, diffondendo fra gli operatori del settore la consapevolezza del problema Vespa velutina, come dimostrato dall’incremento delle segnalazioni rispetto all’anno precedente. Il sistema ha inoltre permesso di monitorare la sua propagazione nel nostro Paese, rendendo manifesta, tra il 2016 e il 2017, la diffusione in Liguria orientale, Piemonte, Veneto, Lombardia e Toscana. Tali conoscenze, se acquisite in modo tempestivo, sono indispensabili per lo studio di nuovi approcci al problema e per il controllo del calabrone
Il 20 marzo è arrivata la primavera e il corpo ci manda, inevitabilmente, dei segnali. Che cosa vuol comunicarci? Che è arrivato il momento di cambiare, rigenerarsi, scoprirsi. La parola d’ordine è eliminare le tossine accumulate durante l’inverno. Vediamo come aiutare il corpo e la mente
L’Associazione Nazionale Apiterapia affronta un tema assai interessante. Ci dice che vi è un urgente bisogno di trovare agenti antimicrobici adatti ad eliminare tutte le forme conosciute di B. burgdorferi. Che cos’è? Lo scoprirete dopo la lettura dell’articolo, insieme a tante altri aspetti poco conosciuti. Chi è a rischio? Tutti quelli che lavorando in campagna possono fare questo brutto incontro, se non adeguatamente protetti
Le piante di questo numero: Perpetuini, Indigofera, Gelsomino d’inverno, Titoma, Mirto crespo
Per la rubrica Toc Toc una lettera che ci invia Alvaro Caramanti: “Consorzio Apistico Provinciale di Macerata in assemblea”
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