L’editoriale di gennaio ’25: GIUSTO VALORE AL MIELE ITALIANO anteprima Editoriale by Apinsieme - 2025-01-142025-01-140 Massimo Ilari, Enrico PasiniÈ arrivato il nuovo anno, e nel 2025 tutti sperano che le cose vadano meglio. È il solito ritornello di ogni anno.Ma sulla speranza si costruisce ben poco. Il richiamo alla speranza la dice lunga. Della speranza non sappiamo che farcene. “La speranza di cui parlate è una trappola, una brutta parola, non si deve usare… La speranza è quella di quelli che ti dicono…state buoni, state zitti, pregate che avrete il vostro riscatto…” ammoniva il grande regista Mario Monicelli. Ma come fa a tradursi in realtà per fornire una risposta alla crisi produttiva che investe il settore miele e i consumi che non decollano, senza atti concreti? Atti di buona volontà che devono tradursi in impegno concreto e avere per protagonisti tutti gli attori della filiera, l’Europa e i governi nazionali. Intanto, il prezzo del gas schizza in alto. Lavoro povero. Milioni di poveri assoluti. Gente che rinuncia alle cure mediche per mancanza di risorse. Salari bassi. Precariato. Un portafoglio sempre più povero non spinge certo all’acquisto del miele che come ricordiamo nello speciale di pagina 31, “I numeri del Miele”, ha consumi troppo esigui. Alla crisi economica va aggiunta la cattiva letteratura informativa che accompagna il miele. L’ultima tegola arriva dalle recenti decisioni prese da Apimondia, la Federazione Internazionale delle Associazioni degli Apicoltori: ha dichiarato che al Congresso in Danimarca presenterà mieli provenienti da tutto il mondo. Non è certo una novità, se non fosse che questa volta non sarà assegnato alcun premio al prodotto. L’Associazione lamenta di non avere a disposizione adeguati mezzi per certificare la qualità del prodotto. C’è da ricordare che il Miele Italiano può vantare una qualità superiore rispetto a tanti mieli esteri. Ne parliamo nella rubrica Toc Toc di pagina 60, grazie alla risposta di Franco Mutinelli.La realtà? Ci si attarda sul fumo. Un volemose bene privo di misure concrete e di un futuro. Non va, proprio non va.Che fare? Abbiamo deciso di intervenire con ancora più decisione rispetto al passato. Era il 2016 quando nel primo editoriale delineammo quello che sarebbe stato il nostro percorso: “La nostra visione, il nostro impegno per l’apicultura, ambiente sociale per eccellenza ha e avrà come riferimento un mondo di api libere, che cooperano insieme, che lavorano insieme e che crescono insieme. Esistete, soprattutto, voi apicoltori; collaboratori e autori; docenti e ricercatori; realtà produttive del comparto; associazioni apistiche che tanto avete confidato, dando forza alle nostre battaglie comuni“. Ne ricordiamo solo alcune, di queste battaglie, tutte condotte all’insegna dell’indipendenza di pensiero e di schieramento. Vediamo. La campagna per la riduzione dello zucchero nelle colazioni, privilegiando il miele, alimento energizzante e coadiuvante per la nostra salute; l’importanza di aumentare la consapevolezza di voi apicoltrici e apicoltori nel saper presentare e promuovere i mieli del vostro territorio; il segnale d’allarme lanciato – in tempi di imperanti claim sull’adozione di alveari – per far si che venisse portato al centro il costante lavoro di voi apicoltrici e apicoltori (altro che scomparsa delle api, il guaio è se scompaiono apicoltrici e apicoltori); la certezza che di fronte alla concorrenza sleale di paesi che invadono il mercato con prodotti sotto costo – dove il miele è solo una dolce parola – occorre una seria ed efficace regolamentazione dell’etichettatura.Ecco che cosa siamo stati, ecco che cosa siamo. In questo decimo anno vorremmo riprendere ed ampliare i temi legati al miele, al suo consumo e produzione, agli impatti su salute, economia e territorio.Occorre far crescere l’informazione per far crescere i consumi. Per farlo abbiamo bisogno – non si deve mai aver vergogna di questa parola, bisogno – del vostro contributo. Anche speciale. Sandro Pertini, amatissimo Presidente della Repubblica diceva “Gli uomini, per essere liberi, è necessario prima di tutto che siano liberati dall’incubo del bisogno“.E per questo nel nostro decimo anno di vita e come risposta alla crisi informativa sul miele abbiamo pensato a un abbonamento speciale dedicato al decennale della Rivista. A soli 100€ avrete diritto a tutte le annate (dal nostro debutto nel 2016 sino al corrente anno 2025) in formato elettronico PDF, scaricabile sul vostro PC o dispositivo portatile. Ed inoltre, un libro in formato cartaceo, da scegliere tra i seguenti: “Le Api e Noi” di Francesco Colafemmina, “Fin da bambina le api mi volano attorno” di Maria Aresu, “Un Apicoltore in Vespa” di Maurizio Ghezzi, “Apiterapia. Il benessere che viene dall’alveare” di Maurizio Ghezzi.La rivista sarà più ricca, ogni mese di questo 2025, con uno SPECIALE MIELE, un inserto di quattro pagine, staccabili, con zona finale personalizzabile da voi apicoltrici e apicoltori inserendovi il vostro timbro, etichetta, riferimenti. La potrete usare anche per promuovere il vostro miele. Allo Speciale parteciperanno esperti di livello nazionale e internazionale. Il tutto con interventi presso associazioni Consumatori e politici per vendere le ragioni del miele e delle api.Massimo Ilari, Enrico Pasini Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Send email Mail Print Print