You are here
Home > Editoriale > L’editoriale di Settembre 2024: LE API SUL TETTO

L’editoriale di Settembre 2024: LE API SUL TETTO

Discriminazioni territoriali, cioè ritenersi migliori degli altri. Ecco il grosso equivoco su cui si è giocato il futuro dell’apicoltura italiana. Si è puntato tutto sulla superiorità della nostra Ligustica che tutti ci invidiano e sulla ricchezza floreale italiana, prima in Europa per varietà. Tutto qui? Sì, a questa superiorità oggettiva non si sono date gambe, ma solo chiacchiere. Che senso ha elogiare la Ligustica, se poi non si pongono in atto le giuste azioni per facilitare la sua opera sul territorio e per ottimizzare la produzione di miele e degli altri prodotti dell’alveare? Si è cercato di vendere una superiorità senza certificarla. Senza farne un fiore all’occhiello, Insomma, non si sono enumerate le qualità e le basi su cui poggiavano tante reali considerazioni.

Risultato? Tutto il settore versa in una seria crisi strutturale, senza che nessuno se ne occupi in modo serio. Tante aziende stanno chiudendo e sempre meno giovani si dedicano all’apicoltura. Anni fa scommettevamo sul mestiere di apicoltore come uno dei modi per fornire risposte alla disoccupazione dei giovani.

Miopia, la nostra? Certo che no, era difficile immaginare l’incapacità delle istituzioni di fornire risposte ai primi segni di flessione produttiva e commerciale che erano già evidenti più di 10 anni fa. Si trattava di accompagnare un pregevole progetto. Nessuno si è fatto carico del problema in modo serio. E allora noi stiamo sempre qui a piangere, appoggiandoci alla solita politica che si dimostra incapace di fornire le risposte adeguate. È sempre la solita solfa.

È il momento per gli apicoltori di sciogliere la lingua.

Di protestare, di chiedere soluzioni, evitando che siano sempre mediate. Occorre farsi carico della questione in prima persona. Apinsieme è qui, usatela: rappresenta un invidiabile veicolo di cambiamento. Insieme, e per combattere queste invalidanti sabbie mobili. A pagina 8 segnaliamo, in un servizio, il pericolo che arriva in Europa (ormai è a Malta) con Apis florea – ne parlano Michela Bertola e Franco Mutinelli. Il ritrovamento di questa specie esotica invasiva, unito al cambiamento climatico e alla diminuzione delle superfici disponibili per la bottinatura, potrebbe mettere a rischio la popolazione endemica di A. mellifera ruttneri di Malta, che secondo Uzunov et al. (2023) rappresenta ormai solo una piccola percentuale delle attuali colonie di A. mellifera presenti sull’isola. Dunque, le discriminazioni territoriali sono a rischio. Santi Longo, invece, ci fa entrare nel mondo dei calabroni. Eppoi, c’è tanto altro: basta leggere il sommario. Il fatto preoccupante è che i media generalisti invece di supportare questa nostra azione informativa sensazionalizzano l’opinione pubblica con “Le api sul tetto”.

E così sul Corsera si legge che sono state sterminate quasi 50 mila api ospitate nei tre alveari tricolore allestiti sul tetto del ministero dell’Agricoltura in via XX Settembre.

Un apiario urbano – il primo in Europa ad essere ospitato in una sede istituzionale – per promuovere la tutela delle impollinatrici e qui comincia il solito vuoto elogio, «che sono un patrimonio di immenso valore per la tutela dell’ambiente: senza le api molte delle nostre produzioni agricole non sarebbero possibili», aveva detto in quell’occasione.

Ma a soli quattro mesi dal lancio del progetto «Apincittà», la macabra scoperta: le migliaia di api presenti in quelle arnie con i colori dell’Italia sono state sterminate da sciami di Vespe orientalis e calabroni. La solita notizia di colore. In realtà, radio Apicoltura parla di incuria e di caldo eccessivo, dovuto ai cambiamenti climatici. Le api, così, potrebbero far pensare a un fenomeno folcloristico.

Di contro – repetita iuvant -, caro ministro dell’Agricoltura, occorrerebbe porre in primo piano i problemi delle Api e degli Apicoltori. Insomma, dell’Apicoltura, un settore in costante crisi e bisognoso di interventi strutturali, come la Rivista degli Apicoltori – Apinsieme – sostiene da tempo

Illustrazione: Wonder.IA

Apinsieme
Quelli che vogliono far volare insieme le Api

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Top