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Apinsieme Rivista Nazionale di Apicoltura. Il sommario lo trovi qui a fondo pagina. Al termine del processo di acquisto e a pagamento avvenuto ti sarà inviato il link per scaricare il numero della rivista.
Nel numero della pausa estiva l’apertura è all’APICOLTURA EROICA, qui raccontata con le storie del casentinese. In copertina foto di Lorenzo Rossetti. Franco Mutinelli dell’IZS delle Venezie, CRN per l’apicoltura, nell’articolo LE API SONO TUTTE UGUALI QUANDO SI PARLA DI RISCHIO DA PESTICIDI? analizza un recente studio di Knapp. Maurizio Ghezzi ci parla di È TEMPO DI RACCOLTO. Con questo numero inizia una collaborazione con l’Associazione Apistica Naturale Italiana con l’articolo di Cristian Andriaji PER UN’APICOLTURA A MISURA D’APE. Un taglio pratico ce lo fornisce Aldo Baragatti con la la sua SCERATRICE SOLARE. E ovviamente leggete il sommario per tutti gli altri contenuti della Rivista. Sostenete APINSIEME con gli abbonamenti e con la pubblicità. Inviateci le vostre foto, potrebbero finire in copertina.
(…) La gente ama l’ape – ed è giusto – perché è quella senza la quale non ci sarebbe più né frutta e verdura, né foraggio e guarda con sospetto il miele perché pensa sia pieno di sostanze che avvelenano e di zuccheri che nutrono il cancro. La colpa? Come detto, della cattiva informazione. Si sente dire con frequenza. “Occhio al miele, è una miscela di acqua e zucchero”. Nonostante questa diceria sia stata spazzata via dalla moderna scienza dell’Alimentazione c’è chi continua a crederci, senza ragione (…)
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Uno studio di Knapp e collaboratori ha dimostrato chiaramente che un’area ad uso agricolo più grande nel territorio aumenta il rischio da pesticidi, ma solo per i bottinatori con raggio di bottinatura limitato o intermedio (bombi e osmie nello studio in oggetto). Ne deriva che maggiori quantità di habitat naturali e di risorse florali possono agire da tampone rispetto al rischio da pesticidi
Il coleottero occasionalmente presente all’interno degli alveari si nutre di miele ma non rappresenta un pericolo per la loro sanità. Non possiamo, però, escludere che lo possa diventare. È inserito nella Lista Rossa delle specie protette
Casentino al tramonto è di una bellezza sublime… Per lo più rigoglioso, ma talvolta aspro e crudo. Vi sono persone che nel tempo hanno saputo adattarsi al territorio, restando ancorate alle proprie radici
Se abbiamo lavorato bene nei mesi precedenti, avendo come parola d’ordine le Buone Pratiche Apistiche, ci saranno maggiori possibilità che la stagione produttiva sia buona. Ma attenzione, i cambiamenti climatici, caratterizzati da copiosi rovesci ed eccessiva umidità, potrebbero vanificare tutto
A partire da questo numero l’Associazione Apistica Naturale Italiana (AANI) presenterà sul giornale una serie di articoli per mostrare come lavorare per costruire un’apicoltura a misura d’ape. L’Associazione ha abbracciato totalmente i concetti espressi da Thomas D. Seeley – non ha bisogno certo di presentazioni -, collaborando attivamente con lui. Approccio bucolico e isolato? No, a livello italiano c’è un movimento sempre più crescente di apicoltori che cercano un modo diverso di fare apicoltura
Nello scorso numero abbiamo affrontato le origini della birra, sin dai tempi dei Sumeri. Ora inoltriamoci tra le abbazie belghe e nella rivoluzione francese …
Ci accingiamo ad immergerci in un patrimonio di biodiversità dove sono esaltati i sensi. Come? annusando le essenze una volta soffocate da decenni di incuria e abbandono, gratificando la vista con il melange di tinte o esercitando l’udito nel cogliere trilli e ronzii. Dove? Nel Parco di Villa Gregoriana, Tivoli, uno dei Beni affidati in concessione al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano)
Si conferma un connubio, quello fra le Fattorie Didattiche e il Turismo collegato, che rappresenta non solo una risorsa culturale per far conoscere l’Ape e l’Ambiente che abita ma anche una risorsa produttiva centrale dell’apicoltura. In parole povere, una divulgazione dei grandi valori e servizi dell’ape per l’ambiente e per la nostra qualità di vita
Il nostro apicoltore-inventore, Baragatti, è più di 20 anni che studia come migliorare le funzionalità della sceratrice solare. Quella che descrive in questo articolo è la sua ultima “creatura”. Le numerose foto allegate chiariranno ulteriormente le spiegazioni di costruzione
Abbiamo un solo pianeta: questo e tanti altri slogan sono stati coniati per farci riflettere. Certo è che il danno fatto all’ambiente da diversi fronti è grave e difficile da riparare. L’oltraggio, comunque, continua grazie a normative che non hanno preso atto a sufficienza ed a tempo del grave deterioramento che alcuni fitofarmaci hanno causato negli ultimi anni di storia
Carissimi a settembre si terrò la settimana del miele di Montalcino. Potete fornirmi qualche ragguaglio?
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