“Sicuramente  la nuova normativa, che obbliga il riconoscimento degli alveari con codici identificativi personalizzati ed univoci aiuta anche le Forze dell’Ordine durante i controlli delle movimentazione degli alveari sui mezzi di trasporto degli apicoltori, così come avvenuto per l’indagine dei Carabinieri di Brisighella – viene evidenziato -. Si stanno perfezionando anche sistemi elettronici di rilevamento satellitare installabili negli alveari con la speranza di rendere sempre più difficile il mestiere di “ladri di api”. Si resta a disposizione degli organi di informazione per ogni ulteriore delucidazione ed integrazione sull’apicoltura romagnola considerata una delle più evolute a livello mondiale (basta ricordare che a Faenza ha sede il primo produttore mondiale di materiale apistico -Lega Costruzione Apistiche”).

Fonte: Ravenna Today