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Anteprima Rivista Nazionale di Apicoltura: Marzo 2025


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MA IL MONDO APISTICO SI PUÒ FIDARE DI QUESTA UE?

L’interrogativo espresso nel titolo l’abbiamo posto durante un’Assemblea di Apicoltori. La risposta? E’ arrivata per alzata di mano e ha espresso uno spietato e massiccio NO. Come dare torto agli apicoltori? Sappiamo quanto sia essenziale per la vita dell’Ape un ambiente pulito e dunque non inquinato. Non a caso l’Ape è in grado di indicarci la sostenibilità di un’areale, assicurandone la biodiversità. Passaggi fondamentali per assicurare un Futuro al Pianeta e a tutti agli esseri viventi che lo abitano, senza dividerli in viventi di serie A e viventi di serie B. Passaggi sempre più problematici da realizzare visto che la UE ha spedito in soffitta il “Green Deal”

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PRODURRE ITALIANO È QUALITÀ

Un momento di confronto, di incontro e di studio, anche. Questa è stata la sintesi del convegno “Produrre Italiano” che si tenuto il 21 marzo a Roma, organizzato da Miele In Cooperativa insieme ad Arnia onlus, presso la Protomoteca del Campidoglio. Recandomi al convegno realizzo che c’è un elemento che rappresenta al meglio la vita dell’apicoltore, oggi. È la scala del Vignola che conduce alla Protomoteca. La scalinata, la salita come metafora perfetta del lavoro che oggi l’apicoltore compie per produrre miele italiano di qualità


VESPA VELUTINA E VESPA ORIENTALIS

La Vespa velutina, o Calabrone asiatico, è un problema che ha colpito diverse regioni italiane negli ultimi anni. Questo insetto, originario dell’Asia, è arrivato in Italia dopo aver colonizzato la Francia, probabilmente a causa del trasporto di materiali


IL CUSTODE DELLE API

L’impiego corretto e mirato delle pratiche di tecnica apistica che noi tutti ben conosciamo può non solo consentirci di dare uno “schiaffo” alla varroa ma può anche divenire uno strumento efficace in grado di permetterci di generare un reddito al quale forse non avevamo pensato


LO SVERNAMENTO

Saper osservare le api, capire cosa guardare nei favi e dei favi, cercare di capire cosa siano le cause di ciò che vediamo e saper come procedere per raggiungere il nostro obiettivo. Insomma, comunicare con le api per applicare al meglio le tecniche apistiche. Ecco che cosa cerchiamo di insegnare ai nostri corsisti


L’È TUTTO SBAGLIATO, L’È TUTTO DA RIFARE

Odiare il prodotto nazionale nei fatti, lodarlo a parole. Non mettere in luce le vere qualità dell’ali-mento miele, condurre campagne informative sballate. Piangerei addosso. E’ questa la politica adottata negli ultimi decenni in Italia (e non solo). Ci sciacquiamo la bocca con le “eccellenze”, col “made in Italy” (sarebbe meglio “Fatto in Italia”) ma in sostanza non mettiamo in atto alcuna politi-ca volta a salvaguardare queste eccellenze o almeno la politica si attiva laddove le “eccellenze” hanno dietro una organizzazione di produttori solida, un corpo elettorale vivace, da tutelare…


IMENETTORI NEMICI DELLE API

Gli Imenotteri che predano le Api mellifere o le loro scorte afferiscono al sottordine Apocrita aculeati; oltre alle stesse Api che saccheggiano le scorte delle famiglie più deboli, attivi predatori sono il Filanto apivoro, nonché alcune specie di Formiche e di Vespe. Per limitare i loro danni è necessario catturare gli adulti e distruggere i nidi


L’APICULTURA PROTAGONISTA NELLA GIORNATA DELL’AGGIORNAMENTO ANNUALE, IN VENETO

Giornata dedicata all’accoglienza e alla didattica per bambini e adulti in una fattoria didattica con api; alla conoscenza della costruzione di reti con gli enti che si occupano della promozione del territorio, come la riserva MAB UNESCO del Monte Grappa


LA PORTICINA A SETTORI

L’essenziale è invisibile agli occhi, si dice nel Piccolo Principe, un libro stupendo. E la massima vale anche per il mondo dell’apicoltura. Ce lo racconta ogni mese il nostro apicoltore/ideatore per passione sulle pagine della Rivista. In questo articolo ci mostra l’importanza della semplicità


AUTISMO NELLE API?

Aristide Colonna, Beti Piotto

Cos’hanno in comune alcune api con le persone affette da autismo? Diversi studi illustrati nell’articolo aprono scenari interessanti per capire. Ma se come sembra si evidenziano non poche similitudini di comportamento sociale con i primati, sorprende davvero sapere che il profilo genetico che caratterizza l’autismo in Homo sapiens è affine a quello di alcuni individui di Apis mellifera considerati non reattivi (“autistici”). In definitiva, si conclude che alcuni geni implicati nell’autismo umano avrebbero antiche radici evolutive nel comportamento sociale


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