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20 MAGGIO… SOLO OGGI?

In una giornata nella quale fioriscono dichiarazioni e impegni, spesso più di circostanza che altro, è il direttore Massimo Ilari a rispondere al nostro interrogativo e a inquadrare la giornata del 20 maggio in una cornice più ampia. Cosa ci dice?
“E siamo all’ennesima Giornata Mondiale delle Api, istituita 7 anni fa con il bel risultato che per l’approccio che gli si dà il problema delle api e degli apicoltori non si risolverà mai. Un altro neo delle giornate internazionali? Il numero eccessivo. Quelle che si trovano elencate solo sul sito dell’ONU sono poco più di 200, mentre un decennio fa, o poco più, erano 126. Di questo passo non so dove arriveremo. Leggendo la rassegna stampa si trovano sempre le stesse notizie: poca produzione, invasione del miele straniero; quest’anno, però, c’è una novità: stanno per scomparire anche gli apicoltori. Giunti a questo punto una riflessione è doverosa. Gli italiani consumano meno di 1 g pro-capite di miele al giorno e la produzione interna non riesce a soddisfare i consumi. Allora si importa miele da paesi europei ed extraeuropei. Vi siete mai chiesti che cosa succederebbe se ne consumassimo 10g al dì. La domanda non se la pone nessuno e la cosa stupisce. E’ così difficile approfondire? La Giornata, di contro, deve servire a mettere al centro l’ape, l’apicoltore e le produzioni di qualità. Bisogna porsi la quaestio dei metodi agricoli, per virare su un’agricoltura priva di chimica tossica e su un’apicoltura al passo con i tempi.. Economia circolare. Altrimenti? Solo chiacchiere che non servono a niente. Non si può fare nulla a partire da questo quadro produttivo. Ai Pfas che evvelenano l’acqua ci pensate mai? Magari proponiamoci – per il prossimo anno – di variare qualche obiettivo, evitando di ripetere sempre le stesse cose. A chi servono le notizie che girano in questi giorni? C’è sempre qualcuno – che continua a non capire come stanno le cose – pronto a dire: ‘Aumentare l’informazione per far crescere i consumi’. Bene, e chi lo produce questo miele?”

E sempre sul tema, l’immagine scelta da Enrico Pasini focalizza la questione con tre A: API, APICOLTRICI, APICOLTORI e ci ricorda che era nel 2021 quando APINSIEME dalle pagine della rivista lanciò la campagna “Adotta un apicoltore e un’apicoltrice”. La finalità? Nella campagna – continua Enrico Pasini – affermavamo: “Se vogliamo salvare le api, salviamo innanzitutto le apicoltrici e gli apicoltori. Parla con loro, frequentali, fatti consigliare e ascolta le loro storie di passione e amore per il miele di territorio. E acquista miele italiano direttamente da loro.”

Apinsieme
Quelli che vogliono far volare insieme le Api

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