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L’editoriale di Marzo 2024: UNITI SI VINCE

Qualche anno fa. Senato. Commissione Agricoltura. Un membro – lasciamolo nell’anonimato – mi apostrofa: «Lo sa che cosa mi lascia più stupefatto del vostro settore? Senza tanti giri di parole, è evidente l’estrema divisione e litigiosità che regna tra “vecchie” e “nuove” sigle. Possibile che non si riesca a mettere in piedi un percorso comune? Perché non si prende esempio dalla società delle api, che della coesione e della mutualità hanno fatto il loro vessillo?».

Quella delle api è una società che ha sempre puntato sulla base operaia e sulla divisione dei compiti, una scelta che ha permesso al sorprendente insetto di vedere i dinosauri. La prova? Mentre le api ancora ci sono, i dinosauri si sono estinti da tempo immemore». E proprio sulla base puntano gli apicoltori che lo scorso 20 marzo si sono dati appuntamento a Roma a piazza Santi Apostoli (a pagina 12 un articolo di Riccardo Terriaca, di Miele in Cooperativa, sull’iniziativa).  «Si tratta di un Movimento che parte dalla base, dal basso. Un movimento che non accetta di scomparire sommerso dalla concorrenza di miele di dubbia provenienza. Le nostre denunce sono legittime e vanno ascoltate» denuncia “senza se e senza ma” Enrico Gualdani, uno dei vicepresidenti di Miele in Cooperativa.  E sì, la divisione dei diversi soggetti che rappresentano l’apicoltura italiana è stata sempre una costante. Una divisione che non ha ragione di essere e che fa solo male al settore. Una divisione che, purtroppo, c’è e della quale occorre prendere coscienza per cambiare le carte in tavola. Dunque, questa iniziativa di Miele in Cooperativa va presa con favore e crediamo che se questa volta non ha visto la partecipazione di tutte le componenti apistiche debba servire, in un futuro che è imperativo sia più che prossimo, ad aprire un tavolo di confronto che porti a una sintesi da proporre alle istituzioni nazionali ed europee. È imperativo che qualcosa si muova e questo 20 marzo Apinsieme era in piazza perché la sua missione è quella di essere in mezzo agli apicoltori – non è una questione di tessere – per dare voce alle preoccupazioni che agitano l’intero comparto e aprire nuovi percorsi. Innovazione, quindi. In realtà, si tratta di trovare soluzioni valide al più presto, per uscire dal pantano, per non arrivare all’affondamento del mercato del Miele Italiano. Non vogliamo fare la fine del Titanic. Qualcuno ci deve spiegare come si possa produrre qualità per poi commercializzare, miele a 1,70 euro al chilogrammo. Basta con l’invasione di miele che italiano non è e che qualità – per forza di cose – ne ha ben poca.

In un mondo globalizzato c’è bisogno di regole certe che siano simili in ogni dove e che mettano sotto la lente la filiera produttiva.  Altrimenti? Api e Apicoltori rischiano di scomparire. L’Apicoltore è il custode delle Api e dunque anche della Terra. Che sarebbe del Pianeta senza Api e Apicoltori? Sarebbe un deserto e le api non potrebbero essere sostituite da robot impollinatori e da robot apicoltori. Non siamo luddisti – fieri oppositori della tecnica – ma occorre evitare pericolose fughe in avanti e fantasiose ricette produttive capaci solo di far perdere il senso delle proporzioni. Sentiamo allora, senza sciocchi pregiudizi e con la facoltà di critica, che cosa arriva da Miele in Cooperativa. In primis, si coglie l’importanza di evitare la concorrenza sleale del miele extra UE, in particolare di quello cinese, a rischio di adulterazione, non conforme agli standard qualitativi e di sicurezza alimentare, A rischio, poi, anche la sopravvivenza delle api e degli impollinatori. Ragazzi è così difficile aprire un tema comune su questi temi?

Apinsieme si mette a disposizione e si pone come facilitatore e garante di una mediazione che ci veda marciare – uniti – nella stessa direzione, in nome degli interessi dell’Apicoltura, tutta.

puoi vedere le foto dell’iniziativa del 20 marzo sulla pagina facebook di Apinsieme (foto / vedi tutte le foto / album / Esserci …)

Apinsieme
Quelli che vogliono far volare insieme le Api

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