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L’editoriale di Dicembre 2023: Direttiva Colazione

Sono stati 522 i voti favorevoli, appena 13 i contrari, 65 gli astenuti, Di che cosa si tratta? Della votazione del Parlamento europeo con la quale si chiede maggiore chiarezza nelle etichette di prodotti come miele, succhi di frutta e marmellate. Una decisione che si aspettava da 20 anni e che modifica profondamente delle regole che non tutelavano adegua-tamente consumatori, agricoltori e produttori europei.

In pratica è approvata la proposta di revisione della cosiddetta “Direttiva Colazione” che regola composizione, denominazione, etichettatura e presentazione degli alimenti caratteristici del primo pasto del-la giornata. L’obiettivo? Fornire ai consumatori un’etichetta più trasparente, con chiara indicazione del “Fatto in”, maggiore completezza sul contenuto degli zuccheri, e lotta alla contraffazione.
Noi di Apinsieme diciamo con forza “Era ora”, e lo facciamo a ragion veduta visto che ci battiamo da anni per una regolamentazione più stringente dei mieli che circolano in Italia e che provengono da altri paesi europei ed extraeuropei.

La proposta la presentammo, insieme ad ANAI (Associazione Nazionale Apicoltori Italiani), in un’audizione alla Commissione agricoltura in Senato.
Chiedevamo l’adeguamento della legislazione europea sulle miscele del miele non italiano. «La nostra legislazione in materia di etichettatura del miele è la più restrittiva in Europa, vederla applicata, ancor più stringente, in ogni Paese dell’Unione è sicuramente un vantaggio e premia l’impegno che l’Italia assicura da molti anni per il sostegno, la qualificazione e la valorizzazione del settore» ha dichiarato in una sua nota l’Osservatorio Nazionale del Miele.

C’è rimasto, però, un po’ d’amaro in bocca. Ci sembra che il miele non sia abbastanza considerato e venga inserito in una Direttiva colazione insieme a marmellate e succhi. Sarebbe stato più logico approvare una “Direttiva Miele”. Il dolce nettare degli dèi – come lo definivano tanti poeti latini – non è solo un ingrediente della prima colazione. Non è un dolcificante e ba-sta. Non è una marmellata o un succo. Il Miele è un alimento a tutti gli effetti. È un alimento nutraceutico, come crocifere, cereali, legumi, frutta, eccetera eccetera. Chiediamo a gran voce che il prossimo passaggio sia proprio questo.
Giunti a questo punto andiamo a vedere che cosa si è deciso.
«Con il voto di oggi, chiediamo di aumentare la trasparenza nei confronti dei nostri consumatori e combattere ogni tipo di frode: ogni confezione di miele – hanno spiegato gli europarlamentari – dovrà infatti riportare sull’etichetta, accanto al nome commerciale del prodotto, il paese di origine dove il miele è stato raccolto. Non solo, se il miele proviene da più di un paese, ciascun paese in cui il miele è stato raccolto dovrà essere indicato in etichetta, in ordine decrescente e con la rispettiva percentuale nella miscela».
Le miscele di miele attualmente consentite in tutta l’Unione europea devono essere controllate e l’etichetta deve indicare tutti i singoli Stati membri e, in particolare, gli Stati non membri da cui il miele pro-viene. La revisione prevede che le aziende che importano miele straniero, così come i rivenditori, debbano conformarsi alle regole europee e vendere solo pro-dotti apistici che soddisfano la definizione di miele stabilita dal Codex Alimentarius.
Le miscele di miele saranno quindi consentite, ma il consumatore finale potrà scegliere. Contro eventuali frodi si prevede “un sistema di tracciabilità per la ca-tena di approvvigionamento del miele che consenta di rintracciare l’origine del prodotto” (esentando gli apicoltori sotto 150 alveari) con tanto di “laboratorio di riferimento per il miele” per test anti-contraffazione.

Dulcis in fundo, al problema abbiamo dedicato un ampio servizio – va da pagina 40 a pagina 44 –, “Per un’etichetta di qualità”, sul numero che state leggendo. Sula questione etichetta torneremo nel numero di gennaio 2024.

Apinsieme
Quelli che vogliono far volare insieme le Api

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