Anteprima Rivista Nazionale di Apicoltura, luglio-agosto 2021 prima pagina Rivista Nazionale di Apicoltura by Apinsieme - 2021-07-072021-07-070 Il numero unico estivo, per i mesi di luglio agosto, ha in copertina la bella foto di Giuseppe Semenzin che apre la rivista con l’articolo L’Ape, la vite e l’uva. Nel sommario sottostante trovate la presentazione degli articoliVuoi sostenerci?pagina abbonamentidiventa un nostro inserzionista (info e preventivi a pubblicita@apinsieme.it) MIELE API E ZUCCHERIl’editoriale di Massimo Ilaril’apicoltore dovrebbe essere capace di approfittare di queste campagne di sensibilizzazione verso l’abuso di zucchero, attestandosi come il riferimento per un consumo di zucchero – quello del miele – funzionale e salutareANCORA DWV DOPO I TRATTAMENTI ESTIVI. PERCHÉ?Luca TufanoVi riproponiamo un articolo da noi pubblicato a settembre 2017 ma a tutt’oggi ancora attuale, scritto a suo tempo da Luca Tufano. Vengono commentate alcune evidenze trovate dalla ricercatrice Barbara Locke e colleghi nel corso di un loro studio. Si dimostra che anche dopo i trattamenti estivi finalizzati al contenimento della Varroa, nell’alveare persistono elevati livelli subletali di infezione da DWV (Virus delle ali deformi), con conseguenze negative sull’invernamento e quindi sulla sopravvivenza dell’alveare. Perché questo accade? Cerchiamo di capirloBEE HOTEL AL MARIO NEGRI DI MILANOCarlotta Franchi, Diego BadernaIl Mario Negri, nell’ambito dell’Italian Institute For Planetary Health (IIPH), ha lanciato sul suo sito web (www.iiph.it) l’iniziativa “Le api e l’inquinamento dell’ambiente: i Bee Hotel per diventare amico degli impollinatori”UNA SUORA FA ENTRARE LE API IN CONVENTOMaurizio GhezziUn’altra stagione sta inesorabilmente volgendo al termine, forse migliore o forse peggiore della precedente… Questo anno tira una brutta aria, non disperiamo, alziamo lo sguardo verso l’alto e osserviamo le nostre compagne di viaggio e di lavoro volteggiare come tante virgole alate nell’azzurro del cielo. Probabilmente, dal profondo della loro saggezza, ci stanno indicando la strada da percorrere per raggiungere quella sottile linea di confine che segna il limite fra il nostro sapere e la divina saggezzaNON SI FINISCE MAI DI IMPARARESergio D’Agostino RossiL’apicoltore è uno sperimentatore nato e nella conduzione degli alveari, sovente, applica soluzioni che si sono rivelate utili a garantire il buono stato delle famiglie. Certo, sempre secondo il rispetto della legge e senza cercare scorciatoie che non portano da nessuna parteL’APE, LA VITE E L’UVAM. Gnesotto, G. Morosin, G. SemenzinÈ sempre più diffusa la pratica di collocare alcuni alveari nei vigneti. L’intento? Favorire un ambiente salubre e “pulito” e la presenza delle api sta lì a dimostrare che nel vigneto si attuano processi eco-sostenibili. Gli alveari di cui si parla nell’articolo provengono dal progetto APIMPARA, portato avanti dalla sezione trevigiana dell’Associazione Regionale ApicoltoriCAMMINARE ALLA RICERCA DI ERBE: ECCO COME RICONOSCERE QUELLE GIUSTE E COME UTILIZZARLE Vita e Salute su Il Fatto QuotidianoLe giornate estive diventano l’occasione per camminate salubri alla ricerca di erbe molto interessanti. Ecco una piccola guida su quali trovare e come utilizzarle6° A “CON TATTO” CON LE API L’ALVEARE “TOP GRAP SCALET” A FAVO NATURALEGiuseppe Morosin, Max Gnesotto Giampietro Scalet, Giuseppe SemenzinUn alveare per favorire il benessere di vita del superorganismo alveare attraverso la costruzione naturale della propria cera, strutturando un nido cuneiformeANTICHE NOZIONI APISTICHE IN SICILIASanti LongoL’apicoltura, attività economicamente e socialmente importante in Sicilia, fin da tempi remoti è stata oggetto di osservazioni e indagini da parte di numero-si naturalisti isolani che hanno lasciato testimonianze sulle conoscenze scientifiche relative all’ape e alle sue produzioni. Un viaggio nel tempo affascinante e pieno di sorpreseA TAVOLA CON IL SOLLEONEIrene PavesiCon l’arrivo del solleone cambiano le abitudini alimentari e i cibi più concentrati debbono lasciare spazio a quelli più leggeri e con un contenuto maggiore di acqua. Lo richiede proprio una stagione in cui c’è maggiore sudorazione ed è imperativo reintrodurre i liquidi persi. Stesso discorso per i dolci, vediamo come si faHMF: UNA PRESENZA INDESIDERATA NEL MIELEBeti Piotto, Aristide ColonnaL’HMF (5-idrossimetilfurfurale ) questo sconosciuto? E no! La concentrazione di HMF è ampiamente riconosciuta come indicatore della freschezza e qualità del miele perché è tipicamente assente (o è presente solo in piccolissime quantità) nei mieli freschi, mentre la sua concentrazione tende ad aumentare durante la lavorazione e/o a causa dell’invecchiamento Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Send email Mail Print Print