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L’Europa mette al bando i neonicotinodi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa di SlowFood inerente una storica decisione che l’Europa ha assunto oggi con maggioranza qualificata. L’Italia ha fatto la sua parte ed ha votato a favore della proposta della Commissione Europea. E’ un primo passo importante (ora il bando deve essere esteso anche ai trattamenti in serra) che viene da lontano (amplia e consolida una decisione dell’Europa del 2013) e che nel tempo ha visto schierato anche il parlamento italiano (vedi ⇒ qui). Apinsieme ha più volte trattato l’argomento (vedi ⇒ qui). SlowFood giustamente titola “Fuori i neonicotinoidi dai nostri piatti!”, noi aggiungiamo fuori dalle nostre terre per la salvaguardia e valorizzazione del nostro patrimonio apistico. Infatti ancora c’è da fare e da battagliare. Ma non facciamoci illusioni e la battaglia non è certo finita, come dice il direttore Ilari. Ascoltiamo che cosa dice ancora Greenpeace: “Oltre ai 3 insetticidi in discussione, ce ne sono altri che costituiscono una minaccia per le api e altri insetti benefici. Tra questi quattro neonicotinoidi, il cui uso è attualmente permesso in Ue: acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone e altre sostanze quali cipermetrina, deltametrina e clorpirifos. La prossima battaglia.
Fuori i neonicotinoidi dai nostri piatti!
Storica decisione dell’Europa che dopo una battaglia decennale
ha bandito l’uso in campo aperto dei tre insetticidi più diffusi al mondo

Arriva oggi dopo anni di battaglie la decisione presa dagli Stati membri dell’Europa di bandire l’uso dei neonicotinoidi in campo aperto. Si tratta di una grande vittoria per gli insetti impollinatori, come le api, e per tutti noi, contadini, consumatori e Stati membri.Lo scorso marzo l’Efsa ha ribadito la pericolosità di tre insetticidi della classe dei neonicotinoidi: clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam. Il risultato è stato che la Commissione europea ha richiesto la restrizione del loro uso in campo aperto, incontrando la resistenza di alcuni Stati membri. Il voto di oggi, invece, ha approvato a maggioranza qualificata la proposta di divieto della Commissione.

Per Slow Food questo risultato è un’ottima notizia, anche se la lotta ai neonicotinoidi non finisce qui: la Commissione infatti sostiene l’idea che “il divieto completo  dell’uso dei tre neonicotinoidi non è giustificato, in quanto non c’è alcun rischio per le api in tutti quei casi in cui le piante sono trattate esclusivamente all’interno delle serre e rimangono al loro interno durante tutto il ciclo vitale”. Questo vuol dire quindi che i tre insetticidi si possono ancora utilizzare all’interno delle serre. Considerando i rischi comprovati di queste sostanze, Slow Food crede che dovrebbero essere vietate per tutte le coltivazioni e in qualsiasi condizione.

Secondo Carlo Petrini, presidente di Slow Food, «Oggi gli Stati membri dell’Unione europea si sono messi dal lato giusto della storia. Si tratta di una vittoria importante non solo per le api ma per l’intera società. Questo voto è un chiaro messaggio indirizzato alla politica e all’intero sistema agricolo industriale: la nostra salute e quella del pianeta prevarranno sugli interessi finanziari delle multinazionali. Siamo di fronte a un passo fondamentale verso un’agricoltura buona, pulita e giusta».

Dello stesso avviso Martine Dermine, coordinatore della Save the Bees Coalition e del Presidio Slow Food dell’ape nera belga: «Questo è un giorno che passerà alla storia perché da quando sono stati autorizzati, 20 anni fa, i neonicotinoidi hanno decimato milioni di alveari in tutta Europa. Gli Stati membri hanno espresso un segnale nettissimo a favore della protezione dell’ambiente e di un’agricoltura più sostenibile».

Clicca qui per saperne di più sulla vicenda e sulle caratteristiche dei neonicotinoidi!

Enrico Pasini
Un passato da esploratore del mondo ICT, dalla Olivetti alla Siemens, sino a Atos Italia. Dal 2012 nel mondo dell'apicoltura con la passione della Comunicazione e dei Social Network. "Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza" Dante Inferno XXVI

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