L’editoriale di Dicembre 2017: CI È RIMASTO SANT’AMBROGIO? prima pagina Rivista Nazionale di Apicoltura by Massimo Ilari - 2017-12-042017-12-040 Pitagora, filoso e matematico greco (Samo), studiò le proprietà dei numeri. Numeri pari e dispari. Per lui i numeri avevano una personalità che noi difficilmente riconosciamo, oggi, come un qualcosa di matematico. Il numero? Per Pita-gora è principio di tutte le cose, così tutti i fenomeni naturali (le stagioni, l’incubazione degli animali, gli accordi musicali…) si realizzano con una certa regolarità, secondo rapporti calcolabili che fanno pensare a una loro dipendenza da principi numerici. I Pitagorici ritenevano che i numeri dispari fossero perfetti, poiché erano limitati, finiti, e che i numeri pari fossero imperfetti, poiché erano illimitati, infiniti. In base a questo assunto il 2017, anno dispari, avrebbe dovuto rappresentare (pensiamo a partire dalla nostra mode-stia filosofica) la Cornucopia, l’abbondanza di miele: il massi-mo della perfezione. La fertilità assoluta. Di contro, la produzione è andata in ben altro modo. L’annata produttiva 2017 si è rivelata disastrosa e ha fatto segnare un record di negatività considerevole. Molto ha influito il clima che ha avuto un’alternanza non comune di siccità, piovosità, gelate. La fioritura dell’acacia ha ricevuto un colpo durissimo e il forte caldo ha messo a dura prova la resistenza delle api. Stesso discorso per tante altre varietà di miele. Dal deficit produttivo è stato interessato anche il polline che ha fatto segnare un meno 40%. La pappa reale un meno 30% (sempre più cinese?). Numeri impressionanti che vanno sommati alle tante malattie dell’alveare che richiedono costi di gestione insostenibili. Lasciamo stare la chimica in agricoltura che i danni li fa al di là dei numeri pari e dispari. Dovendo fare un bilancio dell’annata 2017 non può che essere fallimentare. Il ministro dell’Agricoltura Martina dovrebbe comprendere, è stato informato, che il settore apistico rientra nell’allevamento e dunque avrebbe bisogno di ben altri tipi di intervento. Mancherà il miele e ciò determinerà l’incremento del prezzo e anche delle frodi. Tralascerò di esaminare l’informazione sul miele sintetico cinese, diffusa da Striscia la Notizia, per-ché di questi argomenti abbiamo già diffusamente parlato in passato, senza il pressapochismo dei media generalisti. Se dovessimo dare retta a Pitagora il 2018, anno pari, dovrebbe essere ancora più difficile. Non ci rimane che Sant’Ambrogio, si è celebrato il 7 dicembre, il protettore delle api: si racconta che quando era ancora in fasce gli si posarono delle api sulle labbra. Il 7 dicembre è una data che gli apicoltori utilizzano per informare l’opinione pubblica sull’importanza economica e ambientale del lavoro delle api, sentinelle dell’ambiente che, solo per l’impollinazione, in Italia, vale quasi 2 miliardi di euro. Allora che cosa possiamo chiedere a Sant’Ambrogio per il 2018? Di portare vento di rinnovamento, l’entrata di un numero sempre maggiore di giovani, di innalzare il livello di professionalità di chi si affaccia all’apicoltura, così come di chi è apicoltore da anni ma non ha forse saputo cogliere i grandi cambiamenti a cui l’apicoltura è sottoposta. Sant’Ambrogio fa in modo che le Associazioni diventino una sorta di sindacato davvero vicino alle necessità e alle sofferenze degli apicoltori, preferendo l’Unità a sterili divisioni, funzionali solo alla spartizione di finanziamenti pubblici. Non ti chiediamo di mettere sale in zucca agli agricoltori, che molto spesso per noi apicoltori sono purtroppo avversari più che alleati (quelli che fanno uso indiscriminato di fitofarmaci tossici). Ci accontenteremmo già di vedere qualche cambiamento nel nostro piccolo settore, in particolare nei suoi rappresentanti. In attesa di tuoi segni, noi di Apinsieme continueremo a muoverci nella direzione che auspichiamo nelle nostre preghiere a Sant’Ambroeus, come dicono a Milano. Massimo Ilari Abbonati! Puoi farlo dalla apposita pagina che trovi qui; se vuoi acquistare il singolo numero di Dicembre 2017 vai qui. Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Send email Mail Print Print