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L’apicoltura in Umbria: osservazioni dall’anagrafe regionale

Una ricerca dell’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria, in collaborazione con l’assessorato all’Agricoltura della Regione Umbria,  parte da un condivisibile approccio: la necessità sempre più concreta di fare il punto della situazione sulla realtà dell’allevamento delle api deriva principalmente dal fenomeno della “moria delle api” che ha interessato questo settore negli scorsi anni, causando ingenti danni sia agli alveari che agli apicoltori. A seguito dell’entrata in funzione dell’anagrafe apistica, istituita con Decreto interministeriale del 4 dicembre 2009, recante “Disposizioni per l’anagrafe apistica nazionale” (GU n. 93 del 22-4-2010), è emersa la curiosità di conoscere quale fosse il patrimonio apistico presente in Umbria, per prendere visione della sua organizzazione e diffusione. È stata quindi condotta un’analisi descrittiva delle informazioni contenute nell’anagrafe apistica regionale, relativa al censimento dell’anno 2013, che ha fornito un’immagine più chiara e definita dell’apicoltura in Umbria.

Lo studio condotto da Bianca Maria Figarolli1, Annalisa Dettori1, Andrea Felici1, Eleonora Scoccia1, Claudia Piatti2, Carmen Maresca1 è consultabile a ⇒ questo link

1 IZS Umbria, 2 Regione Umbria

fonte: Biblioteca Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Sanità Pubblica Veterinaria: Numero 95, Aprile 2016 ISSN 1592-1581

La foto “Ape su girasole” è di Daniele Pochini

Enrico Pasini
Un passato da esploratore del mondo ICT, dalla Olivetti alla Siemens, sino a Atos Italia. Dal 2012 nel mondo dell'apicoltura con la passione della Comunicazione e dei Social Network. "Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza" Dante Inferno XXVI

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