CCD e fattori climatici ambiente prima pagina ricerca by Luca Tufano - 2016-06-012016-06-010 Relazione tra ambiente atmosferico e comunicazione chimica tra ape regina e operaie Negli ultimi anni la gestione delle api è resa problematica, come noto, da differenti fattori, biotici e abiotici. Il CCD ( sigla internazionale che indica la sindrome dello spopolamento degli alveari) è un evento sconcertante per cui si sono ipotizzate cause multifattoriali che includono pesticidi, parassiti, malnutrizione, stress ambientali, patogeni di diversa natura, con interazioni tra i diversi fattori che restano ancora da esplorare. Molto spesso gli apicoltori puntano il dito anche sui fattori climatici e mai come in questa stagione gli effetti di un clima anomalo per le regioni italiane hanno compromesso tragicamente non solo i raccolti ma anche lo sviluppo delle famiglie. Una ricerca di Shi e Liu, di cui Springer ha dato un’anticipazione in questi giorni, ha voluto verificare se l’ambiente atmosferico sia in grado di disturbare la comunicazione chimica tra la regina e le operaie di una colonia, con tutte le conseguenze che ciascun apicoltore può immaginare sulla salute dell’alveare, sul bottinamento etc. Si è voluto verificare la stabilità su uno dei maggiori componenti chimici del feromone mandibolare della regina (QMP), cioè -9-keto-2- acido decenoico (9-APS) rispetto ai tassi di umidità e alla presenza di radicali liberi. I risultati mostrano che 9-APS ha meno reattività in presenza di acqua e che i radicali liberi possono effettivamente disturbare la comunicazione chimica tra la regina e le operaie di una colonia. Questo studio pilota fornisce un’ennesima prova di quanto il quadro apistico sia complesso e di come anche i cambiamenti climatici possano interferire sull’equilibrio dell’alveare. (titolo della ricerca: Quantum chemical study on the stability of honeybee queen pheromone against atmospheric factors) (foto: credit laurarittenhouse) Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Send email Mail Print Print