Travolto da uno sciame Killer o morto mentre recuperava delle api? prima pagina sociale by Apinsieme - 2016-05-161 In queste ore le principali testate nazionali stanno ribattendo una notizia tragica e sensazionale: un uomo di 58 anni, Gilberto Amadori, sarebbe morto in una frazione nei pressi di Bagno di Romagna a seguito delle punture riportate dopo “l’attacco di uno sciame d’api”. Ogni apicoltore sa bene che gli sciami non attaccano e leggere che una persona sarebbe morta sulla soglia di casa sua travolto da delle api somiglia più ad una narrazione horror che a una plausibile notizia di cronaca. Abbiamo perciò voluto approfondire la questione rivolgendoci prima alla stazione dei carabinieri di Bagno di Romagna e di San Piero in Bagno intervenuti a seguito dell’incidente. I carabinieri non hanno voluto rilasciare commenti sulla morte dell’operaio cinquantottenne. A chiarire meglio la vicenda è tuttavia il signor Ugo Pepe dell’agriturismo il Mulino di Culmolle ubicato a pochi passi dal luogo del tragico evento. Il signor Ugo ci tiene a sottolineare che non si tratta di informazioni di prima mano, ma di quanto gli è stato riferito in queste ore. Anzitutto è noto in paese che il fratello della vittima si dedica da tempo all’apicoltura. I due fratelli sarebbero quindi andati a recuperare uno sciame forse insediatosi da qualche giorno. Sarebbero bastate tre punture sulla mano nonostante le tute protettive a causare uno shock anafilattico. Il signor Pepe ci racconta di essere stato apicoltore in quel di Cuneo, ma di aver deciso di non proseguire con le api a causa della scarsa vocazione apistica del territorio forlivese: “sappiamo tutti che gli sciami non pungono, anche se ci possono essere delle eccezioni, purtroppo non si è riusciti a rianimarlo a seguito delle punture. I giornalisti? Spesso non sanno nulla di api e puntano al sensazionalismo.” Non sappiamo se Gilberto Amadori fosse stato punto in passato dalle api, di certo fenomeni di sensibilizzazione sono spesso minimizzati o sottovalutati dagli apicoltori. Intanto possiamo star certi che in Italia non ci sono api killer e che comunque l’apicoltura non è mai un semplice passatempo e coloro che sono a rischio di reazione allergica devono sempre tenere a portata di mano una siringa di adrenalina. di Francesco Colafemmina Share on Facebook Share Share on TwitterTweet Send email Mail Print Print
epilogo tragico anche io ho una lieve sensibilizazione alle punture d’api pero’ sono sempre munito di cortisone e adrenalina nel caso ci fosse bisogno invito dunque chiunque abbia la passione per le api di fare un test per le allergie e di evitare al minimo possibile le punture e sopratutto andare sempre in due quando si va in apiario Rispondi