Chi ci segue con attenzione sa che sul tema e sulla campagna #STOPGLIFOSATO ci siamo impegnati appena il Progetto Apinsieme è decollato. La battaglia contro veleni e pesticidi è nel nostro DNA e per questo abbiamo aderito alla campagna e facciamo nostro (ne abbiamo parlato sulla pagina facebook) l’appello di AIAB e AVAAZ  affinchè il Governo Italiano sia fermo e coerente con le posizioni assunte dal Ministro Martina contro il glifosato e coinvolga gli altri Ministri europei per una soluzione che privilegi il principio di precauzione

La copertina del numero di Maggio e l’editoriale (che vi riportiamo per intero) rafforzano il nostro impegno nella campagna #STOPGLIFOSATO.

Hai visto l’anteprima del numero di Maggio con una rapida presentazione dei contenuti che tratteremo? Puoi farlo qui.

L’editoriale di Maggio 2016

«Il dialogo tra apicoltori e agricoltori, ma anche tra agricoltori e consumatori, è sempre più difficile e spesso prende una deriva piuttosto esasperata, dai toni accesi e dai risultati sterili. Urgente trovare la soluzione», scrive l’apicoltrice Valentina Larcinese in un suo scritto pubblicato a pagina 55 della Rivista che state per sfogliare.

Devo confessare di essere rimasto estremamente sorpreso nel leggere il suo intervento: ho avvertito una perfetta sintonia con il lavoro che stiamo portando avanti con Apinsieme, io, Enrico Pasini, l’intera redazione e tutti gli apicoltori che ci leggono e quanti avranno la “bontà” di farlo in futuro.

Valentina ha colto lo spirito di Apinsieme, un humus organico per far germogliare nuove idee che debbono essere patrimonio di tutto il settore agricolo e apistico.

La prova? Ci stiamo interfacciando con gli Assessorati regionali all’agricoltura, con gli Istituti agrari e con quanti intendano far parlare due mondi che ne hanno una necessità estrema.

L’obiettivo? Gli apicoltori lo sanno bene che una cattiva conduzione agricola, a base di molecole chimiche nocive, può esasperare ulteriormente la moria delle api, già decimate da patologie, clima, virus e cattiva conduzione degli apiari. I veri agricoltori, quelli seri, sanno altrettanto bene che una notevole riduzione dei principi chimici nocivi arrecherebbe non pochi vantaggi al consumatore e al pianeta Terra. E’ da tempo immemore che giudico madornale sparare pesticidi sulle piante con il cannone, mentre sarebbe sufficiente un modesto tiro di cerbottana.

Ci rendiamo conto, però, che non basta scriverlo o dirlo perché il miracolo si realizzi. Occorre un notevole lavoro di informazione per mettere sul tavolo delle Istituzioni le istanze che stiamo rappresentandovi.

Apinsieme, grazie al vostro sostegno e ai vostri contributi, dopo aver aderito alla Campagna “Stop Glifosato”, si impegnerà per mettere intorno a un tavolo Agricoltura, Apicoltura e associazioni Consumatori. Il passo è inevitabile.

Rendere più organiche le coltivazioni, e di riflesso la produzione del miele e degli altri prodotti dell’alveare, aggiungerà maggiore qualità a quanto prodotto. E’ un traguardo che va posto per migliorare la produzione interna e assicurare qualità ai consumatori.

Sto parlando di un mio “vecchio” pensare. Mi spiego. Non basta l’etichetta su un vasetto di miele o su un prodotto alimentare per decretarne la superiore qualità, occorre fare anche riferimento alla “prima” etichetta che deve tener conto dei metodi produttivi, al di là del biologico, e dell’impatto sull’ambiente.

Chiudo, come ho aperto, con le parole di Valentina:
«è significativo comprendere che la chiave di tutto sta nella volontà di valorizzare il proprio territorio: prodotti a km 0, coltivati in modo sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico, creando, come obiettivo finale, un circolo virtuoso della produzione che accumuni agricoltori, allevatori e apicoltori». Insomma, lavoriamo tutti insieme per la realizzazione di quello che non è un sogno ma che rappresenta il futuro del pianeta. Uniti ce la faremo.

Massimo Ilari, Direttore Editoriale